Il 12 maggio l’Itas Diatec Trentino ha vinto il suo terzo scudetto (al quinto set di gara cinque) contro la grandissima Copra Piacenza di Fei e Papi. Il premio di miglior giocatore della partita è andato al palleggiatore di Trento Jack Sintini, in campo al posto del titolare Raphael. Due anni prima, nel 2011, appena finita la stagione, Sintini aveva scoperto di avere un tumore (un linfoma). Passato lo shock iniziale, ha cominciato a curarsi e lo ha fatto parlandone pubblicamente: “Ho deciso di accettare di raccontare la mia storia, anche se all’inizio parlare di malattie non è facile. Poi – con l’aiuto della mia bellissima famiglia, dei miei genitori, di mio fratello e delle persone che mi stanno vicino – inizio ad entrarci dentro. Ogni giorno un po’ di più, imparo un sacco di cose, sulla malattia, sulle cure, impari che quella malattia non è più incurabile, come una volta. Subito ti chiedi “perché a me?”. La storia di Sintini ha coinvolto tutto il mondo del volley: a Messina gli ex compagni della nazionale durante una partita di World League contro la Francia sono scesi in campo con uno striscione per lui; Sintini dirà che vedere quello striscione “è stata una spinta incredibile”.

Prima di Sintini anche Eleonora Lo Bianco, la giocatrice italiana di pallavolo con più presenze in nazionale di tutti i tempi, aveva affrontato un tumore (al seno): aveva affrontato la malattia ed era andata a vincere la Coppa del Mondo in Giappone. Questi due esempi dal mondo dello sport ci ricordano le tantissime persone che quotidianamente affrontano il cancro e le altrettante che ne guariscono, con l’aiuto delle terapie mediche e di una rete di parenti, amici e volontari altrettanto importante.

Dal 1997 esiste l’Associazione Italiana Malati di Cancro, costituita da malati, parenti di malati, docenti universitari, ricercatori, medici, psicologi, psicoterapeuti e giornalisti; l’Aimac (www.aimac.it) vuole “offrire informazioni sul cancro e sulle terapie ai malati, alle loro famiglie e amici; assicurare sostegno psicologico ai malati; promuovere iniziative per diffondere il più capillarmente possibile le informazioni sul cancro”. Sei anni dopo, nel 2003, è nata la Federazione delle associazioni dei malati di tumore; la Federazione Associazioni Volontariato in Oncologia (Favo), rappresenta – nelle parole di Francesco De Lorenzo, presidente dell’Aimac – “un forte potenziamento per le singole attività e per il miglioramento della qualità della vita dei malati.” Due anni fa Sintini, nel pieno della sua battaglia contro la malattia, aveva scritto: “Io sono pronto, se mi vuole battere se la deve sudare fino in fondo. Perché io non mollo, e con me sono in tanti. Adesso lo so. Grazie a tutti. A presto”. Il volto sorridente di Jack Sintini a Trento con in mano il trofeo di campione d’Italia è una delle più belle immagini dello sport di sempre, ma è anche uno dei più efficaci messaggi per i 2.250.000 italiani che hanno avuto una diagnosi di tumore: di questo 4% della popolazione oltre la metà – 1.300.000 –  l’ha avuta da più di 5 anni ed è oggi libera da malattia e da trattamenti. (6-2013)