In Italia nel decennio 2010-20120 tre squadre avevano vinto 2 scudetti – Perugia (gli ultimi due), Modena e Trento – con i restanti 3 a Cuneo, Piacenza e Civitanova. Nelle competizioni per club la più importante manifestazione maschile – CEV Champions League – c’erano state due vittorie italiane all’inizio e alla fine del decennio (Trentino Volley e Lube Macerata) inframezzate da 8 successi russi, di cui ben 6 della Dinamo Kazan. Per 3 anni di fila – dal 2015 al 2018 – Trento, Macerata e Perugia erano arrivate sul podio dietro i fortissimi campioni russi; altre protagoniste del decennio erano state Cuneo (finalista nel 2013, prima di sciogliersi), le russe Dinamo Mosca, Novosibirsk, Volley Belgorod, i turchi della Halkbank Ankara, e alcuni club polacchi e tedeschi. Nel Mondiale per club c’erano stati 4 titoli per noi (3 per Trento e uno per Macerata, poi diventata Civitanovaa), tre per i brasiliani del Sada Cruzeiro, due per i russi dello Zenit Kazan e del Volley Belgorod; nel 2018 avevamo assistito a una finale tutta italiana tra Trento e Civitanova, con il successo numero 5 dei trentini; nel 2019 c’era stato il primo successo per Civitanova, allenata da De Giorgi, sul Sada Cruzeiro, nello stesso storico giorno della vittoria nel mondiale femminile delle ragazze di Conegliano, 27 anni dopo la Teodora Ravenna.

Nel campionato femminile il decennio aveva visto 3 titoli per Conegliano (compresi gli ultimi 2 assegnati), due per Piacenza, uno per Novara, Casalmaggiore, Busto Arsizio e Bergamo. Nella massima competizione europea femminile – la CEV Champions League – la prevalenza delle squadre turche era stata netta, con 6 successi di squadre di Istanbul (ben 4 del VakifBank). L’Italia, però, non si era difesa male: ai 15 milioni della metropoli turca avevamo contrapposto realtà 1000 volte più piccole. Busto Arsizio nel 2015 era arrivata in finale, l’anno dopo Casalmaggiore (15.000 abitanti in provincia di Cremona) aveva vinto; nel 2017 Conegliano (35.000 abitanti in provincia di Treviso) aveva centrato la finale, ma il capolavoro era stato la finale tutta italiana tra Novara e Conegliano del 2019 con la vittoria di Novara e Paola Egonu – nel suo ultimo anno in Piemonte, prima di passare proprio a Conegliano – miglior giocatrice del torneo con 33 punti, compreso l’ultimo della vittoria. Nell’edizione 2019-2020 il copione si era ripetuto: erano arrivate ai quarti tre squadre italiane, tre turche, una russa e una tedesca; le ultime due erano state eliminate e avremmo, pertanto, avuto uno scontro in semifinale tra club italiani e turchi. La pandemia di Covid, però, aveva bloccato tutte le partite a marzo, facendo annullare l’edizione del torneo. Un discorso analogo si era avuto per la competizione maschile con tutte e tre le squadre italiane arrivate facilmente ai quarti: Civitanova, campione uscente, Perugia, campione d’Italia e Trentino Volley, insieme a due squadre polacche, due russe e una belga. Anche qui, però, a marzo si era giustamente fermato tutto. Come nel caso della nazionale femminile, anche la nazionale maschile ha dato lustro a tutto il movimento sportivo sia con la costante presenza ai vertici mondiali sia con la partecipazione a importanti iniziative sociali. Due buoni esempi sono stati la campagna a favore dei vaccini del Ministero della Salute (nella foto) e il ruolo di testimonial italiano del Programma alimentare mondiale da parte di Ivan Zaytsef (8-2020)