Ogni anno l’Osservatorio nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed) dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), presenta un rapporto annuale che fotografa l’andamento della spesa farmaceutica nel nostro Paese. La spesa farmaceutica italiana è passata dai 26,3 miliardi del 2011 ai 25,5 miliardi del 2012; circa il 70% farmaci sono stati rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale; il restante 30% è stato a carico dei cittadini. Mediamente gli Italiani acquistano in un anno 30 confezioni di medicinali con una spesa media pro-capite di 430 euro (erano 434 euro nel 2011); il massimo consumo di farmaci rimborsati si ha in Sicilia, quello più basso nella Provincia Autonoma di Bolzano (743); tutto il Centro-Nord presenta una spesa pro-capite inferiore alla media nazionale, mentre nel Lazio e nel Centro-Sud la spesa è significativamente più alta (con l’eccezione della Basilicata).

Dal rapporto OsMed emergono altri dati interessanti; le donne continuano ad assumere più farmaci degli uomini (64,6% contro 57,5%); si mantiene anche l’uso inappropriato degli antibiotici in tutte le condizioni cliniche (nella foto un manifesto per un loro uso responsabile). Le persone anziane e molto anziane presentano consumi e spesa rispettivamente 8 e 22 volte superiori alla fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni. I farmaci più consumati sono i cardiovascolari, al primo posto anche in termini di spesa farmaceutica; seguono i farmaci dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo e i farmaci del sangue e degli organi emopoietici; al quarto posto i farmaci per il Sistema Nervoso Centrale; i farmaci antineoplastici e immunomodulatori sono al dodicesimo posto come consumo, ma al terzo in termini di spesa farmaceutica complessiva. Tra i farmaci gastrointestinali e del metabolismo più usati vi sono i vari inibitori della pompa protonica, la metformina dei diabetici e le statine (in particolare l’atorvastatina). Le segnalazioni di effetti collaterali o reazioni avverse ai farmaci sono in crescita. Gli antidepressivi rappresentano una delle voci principali della spesa farmaceutica pubblica; l’uso di questi farmaci è cresciuto costantemente nell’arco degli ultimi anni in Italia; la frequenza di utilizzo è più alta nelle donne rispetto agli uomini ed aumenta in maniera rilevante all’aumentare dell’età.

Gli studi sugli effetti della crisi sulla salute mostrano dati preoccupanti; nei Paesi più colpiti dalla crisi aumentano i suicidi, aumentano le malattie psichiatriche – in particolare depressione e ansiae aumentano le malattie infettive. I tagli alla sanità hanno provocato anche un aumento della mortalità infantile, a riprova che le disuguaglianze di reddito sono il più importante determinante di salute. (11-2013)