Alle Olimpiadi di Montreal la ginnastica fu dominata dalle squadre sovietiche che vinsero metà degli ori disponibili, 7 su 14. Il Giappone vinse, per la quinta volta consecutiva, l’oro nel concorso a squadre e altri 2 ori con Tsukahara e Kato, mentre il sovietico Nikolay Andrianov vinse 4 ori e 2 argenti. In campo femminile si impose la stella della romena Nadia Comaneci che vinse 3 ori e 1 argento: nella gara delle parallele asimmetriche ebbe il primo 10.0, massimo punteggio assegnato alle Olimpiadi. Nel nuoto la supremazia delle nuotatrici tedesche orientali – molto sospetta – fece avvicinare la DDR nel medagliere del nuoto agli storici dominatori Usa: 13 ori agli Stati Uniti, 11 alla DDR. Lo statunitense John Naber prese 4 ori, 2 nel dorso e 2 nelle staffette. Anche la tedesca Kornelia Ender vinse 4 ori: l’italiano Klaus Dibiasi fu il primo (e finora unico) tuffatore a vincere tre ori consecutivi nella piattaforma da 10 metri; argento al giovane statunitense Greg Louganis, che raccoglierà la sua eredità. Nella canoa e nel canottaggio vi fu il consueto dominio di sovietici e tedeschi dell’Est: 6 ori all’URSS e 3 alla DDR nella canoa, 9 ori su 14 alla Ddr nel canottaggio. Nel ciclismo Italia e Francia, grandi protagoniste delle precedenti edizioni, si accontentarono di un argento ciascuno: per noi Martinelli nella corsa in linea, per i francesi il solito Morelon nella velocità. Nei pesi i sovietici presero 7 ori su 9, nel judo 3 ori al Giappone e 2 all’URSS; nella lotta ancora dominio sovietico con 12 ori su 20; nella boxe 3 ori ai pugili cubani, con il secondo oro di Teofilo Stevenson (nella foto) nei massimi e ben 5 agli Usa con i fratelli Spinks, Michael e Leon, futuri campioni del mondo nel professionismo. In un’edizione che vide protagonisti gli schermitori dell’URSSe della Germania Ovest – rispettivamente 3 e 2 ori – l’italiano Fabio Dal Zotto dopo anni di insuccessi conquistò la medaglia d’oro del fioretto, secondo ed ultimo oro italiano. Nel tiro 2 ori a testa a DDR e USA; nel tiro con l’arco ancora 2 ori agli USA, come a Monaco.

Nel basket gli Stati Uniti si presero la rivincita della sconfitta di 4 anni prima, battendo in finale la Jugoslavia; terzi i sovietici campioni uscenti; a Montreal fu assegnato il primo oro nella pallacanestro femminile: vinsero, a sorpresa, le sovietiche sulle statunitensi. Nel torneo di pallavolomaschile vinse la Polonia, dopo una finale combattutissima contro i favoriti sovietici. Terzi i cubani, quarti i giapponesi. Per l’Italia prima partecipazione alla fase finale e ottavo posto, dietro al Brasile. In campo femminile seconda vittoria olimpica del Giappone che vinse l’oro davanti alle sovietiche, terze le coreane. La Germania Est conquistò l’oro olimpico nel calcio, battendo in finale la Polonia, campione uscente. Nell’hockey oro alla Nuova Zelanda, argento all’Australia, solo bronzo all’India. Nella pallamano oro all’URSS, argento alla Romania, bronzo alla Polonia.

Nel medagliere finale vi fu un testa a testa tra sovietici e tedeschi orientali; alla fine prevalse l’URSS con 49 ori, seconda la Germania Est con 40, terzi gli Stati Uniti con 34, poi Germania Ovest con 10 ori e Giappone con 9. Il 1 agosto 1976 furono dichiarate chiuse le XXI Olimpiadi. Un mese dopo in Cina morirà Mao Tse Tung, l’artefice della “lunga marcia” e dell’avvento del socialismo. Il suo posto verrà preso da Hua Kuo Feng. A Stoccolma lo statunitense Saul Bellow, autore de “Il re della pioggia” vincerà il Premio Nobel per la Letteratura